PIGNOLA l'altra faccia di penelope serata conclusiva (03/2003)


PIGNOLA - Conclusa la ottava edizione de "L'altra faccia di Penolepe", organizzata dalla Pro Loco "Il Portale". La serata finale è stata l'occasione per presentare altri due momenti culturali, ma anche per tracciare un bilancio finale della manifestazione.
Il presidente Bruno Mario Albano, pur nella soddisfazione della riuscita dell'evento, ha espresso il rammarico per l'assenza delle scuole. Una scuola, che non sfruttando le occasioni che le associazioni culturali creano, rischia di rimanere chiusa rispetto al territorio. Tali momenti culturali potrebbero essere visti, invece, come tema di studio, di approfondimento, ed anche di dialogo con i ragazzi. «Questa manifestazione è e deve essere considerata un laboratorio, -ha aggiunto il presidente- e come tale, è anche alle scuole e agli studenti che si rivolge. Gli accadimenti di una comunità, sia presenti che passati, devono essere fatti conoscere ai ragazzi, che solo così possono comprendere il proprio paese. Il passato è vivo e deve essere trasmesso alle generazioni future -ha concluso- altrimenti si corre il rischio di disperdere un tesoro di inestimabile valore».
La serata, come tutto il corso della manifestazione, ha creato momenti culturali e spunti di approfondimento, introdotti da Rosalba Ditaranto. Maria Rosaria Romaniello, fotografa nata a Potenza ma che vive e lavora a Matera e che ha pubblicato dei libri fotografici, ha contribuito con il suo "La fotografia nel ricordare e nel raccontare", parlando del mestiere di fotografa, e le sue implicazioni. Fondamentale la sua affermazione secondo cui alla base della grande fotografia, c'è il "sentimento", l'elemento che permettere di comunicare nel modo migliore quanto si vuole raccontare. La fotografia, ha fatto notare la Romaniello, ha duplice valenza: permettere a chi la osserva di ricordare, ma allo stesso tempo, è atto di comunicazione, veicolo di un messaggio, che rende il passato raccontato attraverso le fotografie, vivo. La fotografa ha sottolineato come anche nelle scuole sia possibile operare in tal senso. Partendo da elementi semplici, come possono essere anche gli album fotografici di famiglia degli studenti, ed attraverso essi, cercare di creare le connessioni fra le generazioni, prendendo quegli album come un libro che ha tanto da raccontare.
Presentato anche il libro di Nina Guarino, "Crescenda", un volume che fa compiere un passo indietro nel tempo, facendo rivivere nelle sue pagine i luoghi, gli antichi mestieri, la cucina tradizionale, i canti popolari del passato. Un libro, che nelle intenzioni dell'autrice, potrà servire alle nonne, alle mamme, per parlare ai propri nipoti e figli, ma che può essere utile, per il suo linguaggio semplice, nelle scuole, per far conoscere e rivivere il passato della propria terra con i ragazzi.
Le parole di Giulio Stolfi, Presidente onorario della Pro Loco "Il Portale", hanno fatto da conclusione sia alla serata, che a tutta la manifestazione. Riferendosi ai temi al centro della serata, ha affermato che «importantissimi sono il dialetto e la riscoperta di tutti quegli aspetti fondanti della cultura, che solo attraverso lo studio del proprio passato possono emergere. Come può esserlo - ha continuato Stolfi- anche la fotografia come strumento di comunicazione. Basti pensare all'importanza che essa ha assunto per far conoscere la nostra terra ovunque». Per concludere la manifestazione, ha sottolineato come l'intento sia stato quello di «celebrare la Donna come essere poetico, naturalmente, ma anche come essere estremamente forte. Una Donna che ha sempre lavorato, che si è sempre adoperata per la famiglia e per la comunità. Una Donna che deve essere presa come esempio di bellezza e poesia, ma anche di forza e determinazione».
Giovanni Albano

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