PIGNOLA acquisto di palazzo Gaeta (11/2002)


PIGNOLA Grande soddisfazione da parte dell'amministrazione comunale per l'acquisto di  uno dei palazzi storici più importanti del paese, se non il più importante, palazzo Gaeta. La trattativa, durata quattro anni, ha avuto termine il giorno 31 ottobre.
Palazzo Gaeta è un palazzo del '700, ed è un edificio che è stato sempre al centro della storia di Pignola, centralità sottolineata dal trovarsi in piazza Vittorio Emanuele, in pieno centro storico e che oltre ad essere stato residenza di importanti famiglie, è stato scuola, e per molti anni il palazzo comunale. È un immobile dal valore storico ma anche artistico, grazie al suo bellissimo Portale ed i mascheroni in pietra che ne abbelliscono la facciata.
L'amministrazione comunale ha pensato che fosse giusto rientrare in possesso di questo palazzo storico. La trattativa è partita nel 1999, ed è stata curata personalmente da Ignazio Petrone, che all'epoca era vice sindaco, ed ha continuato ad occuparsene anche recentemente in qualità di assessore e consigliere. L'acquisto è stato perfezionato per la cifra di 750 milioni di vecchie lire. La trattativa è stata così lunga per una difficoltà a reperire le risorse necessarie all'acquisto, dato che il tutto si inserisce in un discorso che non riguarda il solo acquisto, ma anche la sua ristrutturazione, e l’ammontare complessivo dell’operazione è pari a 2,5 miliardi. Petrone, dalla Comunità Montana, ha recuperato un finanziamento di 500 milioni, e poi, utilizzando un finanziamento da un miliardo di lire stanziato dalla Regione, sfruttando una legge regionale che interessa l'acquisto e la ristrutturazione di palazzi storici. Naturalmente il Comune si è fatto carico di coprire la rimanente somma di un miliardo.
«L'amministrazione comunale -afferma Petrone- può dirsi orgogliosa di aver centrato un obiettivo che era da cinquanta anni nei programmi delle varie amministrazioni che si sono succedute».
L'acquisto di palazzo Gaeta, fatte salve le ragioni storiche ed affettive, avrà una grande valenza culturale e sociale per il paese. Al suo interno saranno infatti collocate alcune attività che valorizzeranno il centro storico. «È già stato predisposto un progetto -continua Petrone- per la ristrutturazione dell'immobile, lavori che partiranno in primavera». Da parte dell'amministrazione comunale sono già state individuate le attività che troveranno posto all'interno del palazzo. Al primo piano la biblioteca comunale e una sala polivalente che ospiterà la sala consiliare che sarà utilizzata anche per convegni, conferenze, proiezioni. Al secondo piano troverà posto il Museo scenografico del costume e della civiltà rurale, Museo che ora trova posto in locali decisamente non adeguati, quelli realizzati per destinarli al mercato coperto, così da completarlo, con sezioni dedicate all'intera civiltà rurale, visto che ora, per mancanza di spazio, consta solo della sezione dedicata al mondo contadino. Portando in questo modo una importante attività culturale nel centro storico del paese togliendolo dalla periferia dove invece è adesso. È un progetto da inserire anche in un discorso turistico, per questo l'attuale bar della piazza, compreso nell'immobile, diventerà un punto di ristoro.
«Questo progetto rientra in un'ottica di recupero, rivalutazione e rilancio del centro storico -afferma Petrone- che ci vede impegnati già da tempo, e comprende anche il palazzo nel Largo dell'Annunziata, dove, per avvicinare ancora di più la gente al centro storico, sarà spostato l'ufficio postale, ed inoltre palazzo Olita, dove troverà posto una casa per gli anziani, proprio per arricchire il centro storico di attività che abbiano una valenza sociale. Dopo aver sistemato i servizi, la viabilità, le ringhiere, le scalinate, l'illuminazione, si punta ora alla rivalutazione dei palazzi storici da destinare a finalità sociali».
Sembra insomma che si stia cercando di invertire la tendenza presa in questi ultimi anni di ubicare tutti gli uffici, tutte le attività sociali, come il Comune, la biblioteca, l'ufficiale sanitario, le poste, tutte nella parte nuova del paese, lasciando così il centro storico, che pure risulta interamente abitato, quasi come una realtà parallela all'interno della vita della comunità, rimettendolo così prepotentemente al centro della vita del pignolese.
Giovanni Albano

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