PIGNOLA altri progetti per il centro storico (11/2002)

PIGNOLA La recentissima acquisizione di palazzo Gaeta da parte dell'amministrazione comunale fa si che con più cognizione di causa si possa fare un discorso generale che riguarda il recupero e lo sviluppo del centro storico pignolese. In un momento in cui si osservano i vani tentativi di piccoli paesi lucani di cercare di frenare l’emigrazione dei propri abitanti, non avendo Pignola problemi legati a questa tematica, l'amministrazione si sta dedicando a rendere il paese più vivibile, anzi, più piacevole da vivere per la comunità, senza però perdere l'occasione di rendere anche il paese più appetibile dal punto di vista turistico. È in questa ottica che si inserisce il complesso progetto di compiere un notevole sforzo a favore del centro storico, tale da renderlo, come molti anni addietro accadeva, il fulcro intorno al quale far ruotare tutte le attività sociali del comune. Per questo l'acquisizione del palazzo Gaeta in piazza Vittorio Emanuele, in pieno centro storico, si pone come pietra di volta, dato che ospiterà sia il Museo scenografico del costume e della civiltà rurale che la biblioteca comunale, nonché la sala consiliare da utilizzare anche per convegni e conferenze.
Quella della riqualificazione del centro storico è stato un argomento affrontato varie volte dall'amministrazione che già ha compiuto diversi interventi in tal senso che hanno interessato soprattutto la sistemazione dei servizi, della pavimentazione, il miglioramento dell'illuminazione, la sistemazione della Fontana Vecchia.
Il prossimo passo riguarda l'ubicazione dell'ufficio postale nei così detti ‘locali dell'Annunziata’, nel Largo omonimo in via Umberto I. Sono anch'essi, come palazzo Gaeta, dei locali storici, del settecento, che portano il nome di una più antica Chiesa dell'Annunziata, di cui è rimasto il nome e poco altro. Quei locali furono poi annessi alla Chiesa di Sant'Antonio ed utilizzati come luogo di ricovero. Sono stati poi destinati all'E.C.A, (ente comunale d'assistenza ai poveri, nato nel 1937, e di cui nel 1975 le attribuzioni sono passate ai Comuni), e da quando in possesso del Comune, sono stati affittati a dei privati.
È stato fatto un accordo con l'ente poste, e questi locali accoglieranno un nuovo e moderno ufficio postale di 230 mq., con quattro sportelli, sala d'attesa, sala consulenze.
Altra operazione che seguirà è quella di definire bene la proprietà del palazzo Olita, gestito per tutto il secolo dalla curia, in particolare dall'ente morale Saverio Olita di cui è presidente il vescovo, ed utilizzato, nella prima metà del '900 come ricovero per le orfanelle e nella seconda metà come asilo infantile. La storia dell'immobile è complessa. Nel 1899 “sembra” che Saverio Olita abbia donato l’immobile alla curia affinché fosse utilizzato come orfanotrofio femminile, per porre rimedio ad una gravissima piaga dell'epoca, l'abbandono delle bambine, viste, in una realtà rurale, come una disgrazia per delle famiglie che avevano bisogno di braccia per la campagna piuttosto che di una bambina a cui da grande avrebbero dovuto anche fare la dote per sposarla a qualcuno. Dopo il terremoto del 1980, l'immobile è rimasto inagibile. L'amministrazione comunale ha così pensato di chiedere un comodato d’uso alla curia e di ristrutturare anche questo edificio per destinarlo a centro di accoglienza per anziani.
Tuttavia da delle ricerche condotte da Ignazio Petrone, assessore provinciale e consigliere comunale, emerge un risvolto finora ignoto.
«Dalle mie ricerche presso l'archivio notarile di Potenza, ho potuto appurare -afferma Petrone- che il testamento di Saverio Olita pur essendo stato pubblicato, non è mai stato trascritto in conservatoria. Questo perché il testamento dava la gestione al vescovo come punto di ricovero delle orfanelle, ricovero che ora non esiste più. Ma sembra addirittura che, fatta salva la gestione affidata alla curia, la donazione della proprietà sia stata fatta al comune di Pignola. Di concerto con don Rocco Piro, (parroco di Pignola ndr) facente funzione per quanto riguarda l'immobile, è stata avviata una verifica tramite un notaio, che a breve ci dirà qual è la situazione giuridica dell'immobile».
Sono tutti progetti, questi, che aggiungono sempre nuovi tasselli al recupero, alla rivalutazione e sviluppo del centro storico, che passano da un miglioramento dei servizi e delle infrastrutture per i residenti, alla creazione di nuovi momenti di aggregazione sociale per ridare il piacere ai pignolesi di farsi una passeggiata nella parte più antica del paese, con il gusto di ‘riscoprire’ Pignola, sia dando nuovi stimoli turistici offrendo un paese ‘antico’ all'interno di un paese ‘moderno’ a due passi dal capoluogo.

Giovanni Albano

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