PIGNOLA - L'avvio della ottava edizione dell'evento culturale "L'altra faccia di Penelope", organizzato dall Pro Loco "Il Portale" è stata l'ottima occasione per affrontare due importanti temi che in qualche modo, sono ricollegabili tra loro. La portata degli antichi mestieri come fatto storico e culturale, e in che modo questa sapienza antica possa essere preservata e portata avanti anche dalle nuove generazioni.
Nello scenario artistico creato dalle produzioni di tutte le donne che hanno partecipato alla mostra creata per l'evento, grazie alla puntuale illustrazione da parte di Anna Maria Restaino, si è parlato della lavorazione della lana, uno dei mestieri più antichi di tutte le civiltà e che da sempre è stato affidato alle donne. Mestiere che non era vanto solo delle donne delle classi più deboli della società, ma al contrario, rappresentava motivo di prestigio anche per le classi più fortunate. Al centro del discorso, sempre la lana. Materia nobile e bene insostituibile per qualunque società. La trattazione della Restaino ha toccato tutte le implicazioni storiche, antropologiche e culturali, parlando anche di come questa "arte" diventava spesso oggetto di proverbi e modi di dire, ma anche toccando gli aspetti puramente tecnici, con l'illustrazione di tutti i processi di lavorazione della lana, dalla tosatura degli ovini, fino alla lavorazione per crearne manufatti. Il tutto grazie all'apporto di Tonina Salvatore, di Avigliano, che si è fatta testimone di questo antico mestiere, essendo rimasta una delle pochissime rappresentanti (forse l'unica in Lucania) della lavorazione della lana con un antico telaio, quello che utilizzava sua nonna.
Ma questa antica tecnica artigianale, è stato il punto di avvio di un dibattito che ha visto al centro proprio la necessità di non far scomparire questi vecchi mestieri, dal momento che poco ancora si fa a livello istituzionale per salvaguardarli. È il problema sollevato da Bruno Mario Albano, Presidente della Pro Loco. La valorizzazione di tutte queste produzioni è la chiave per far si che anche i giovani si avvicino a questo tipo di produzione, che oltre a quelle della lana, include la lavorazione del ferro, della pietra, ma più in generale tutte queste forme artistiche che hanno trovato spazio nella mostra. Ciò che mette in risalto il Presidente Albano, è che creare l'interesse nei giovani non basta. Questo possono farlo bene le associazioni culturali e le Pro Loco, ma poi, è a livello istituzionale che si deve trovare la stessa unità d'intenti. Questo tramite la creazione anche di corsi in cui chi di queste tecniche è pratico, mette a disposizione il suo tempo e le sue conoscenze per trasmetterle a chi ne abbia voglia. Ma qui il fattore economico diventa importante, e progetti di questo genere non possono poggiarsi solo sulle spalle delle associazioni che già tanto fanno per portare avanti i loro piccoli progetti, ma che piccoli però non sono, se pensiamo alla importanza che questi assumono. Sono le istituzioni che devono scendere in campo in prima persona. Anche per portare fuori dai confini regionali quanto di bello questa regione, nelle mani di chi ci vive, riesce a creare.
Ha concordato con l'analisi fatta dal Presidente Albano, il Sottosegretario alle Infrastrutture Viceconte, intervenuto al termine della serata, che ha anch'esso sottolineato come sia importante per tutte le regioni, ma soprattutto per la Basilicata che anche in chiave turistica può puntare molto su questo tipo di attività, far venire fuori tutte quelle potenzialità, che non sempre sono valorizzate a dovere.
Giovanni Albano
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