PIGNOLA pres libro Coiro (02/2003)


PIGNOLA Sembra che Pignola, con la sua cultura, la sua tradizione, il suo passato tutto, voglia prepotentemente porsi al centro dei dibattiti culturali, in un fermento che sembra particolarmente attivo ultimamente, con le molte iniziative volte a riscoprire le origini e le tradizioni dei paesi. Pignola, non vuol essere da meno, e se a livello amministrativo è allo studio l'attivazione di un comitato permenente di studi in tal senso, anche le associazioni culturali sono pronte a creare dibattiti e momenti culturali.
L'Associazione culturale "Il Portale", ha organizzato la presentazione del libro che riproduce il manoscritto scritto nel XIX secolo da Domenico Coiro, figura storica del panorama politico, giudiziario, ed ora anche culturale, del paese. Manoscritto custodito nell'archivio privato della famiglia, e che il suo pronipote Rocco Coiro, che del libro ne è il curatore, ha deciso di pubblicare come atto d'amore nei confronti del suo paese, a cui pur non abitandovi è indissolubilmente legato, e di tutti i cittadini. Un libro per i pignolesi di tutte le età, per quelli più in là con gli anni, che vi troveranno quell'aria magica che ancora fino a non molti anni  si sentiva nei vicoli e nelle strade; per quarantenni, i cinquantenni, che vi troveranno i nomi dei luoghi e delle strade che oggi forse non tanto si usano più; e per i giovani, che ne potranno fare un utile strumento di conoscenza del paese dove vivono, e vedere come vivevano e cosa facevano i loro nonni, anzi, i loro bisnonni.
Ma è la curiosità l'aspetto che Bruno Mario Albano, presidente dell'associazione culturale, spera e crede che susciterà in tutti i lettori. Quella curiosità che non manca a Pignola, prova ne è la presenza di molti e bravi studiosi delle origini e tradizioni del paese, ma che è anche di tutti coloro che pur non volendosi mettere i panni dello studioso, saranno spinti ad approfondire i temi del libro.
Una lettura che, come ha fatto notare Antonio Motta, studioso di storia del territorio, va fatta con cautela. Motta mette luce il fatto che forse quel manoscritto rappresentasse solo il canovaccio di ulteriori studi. Cosa che però cozza, come fa notare il curatore del libro, con la prima parte del manoscritto intitolata "Alla posterità", che pur parlando della necessità di ulteriori studi, dimostra il suo carattere di opera conclusa. Ancora Motta  nota come alcune delle informazioni riportate da Domenico Coiro nel manoscritto, siano forzate o prive di fondamento storico o frutto di scarse conoscenze.
Ma questi sono i discorsi ed il lavoro dei critici. Ed è questo che realmente importa al pignolese? O è piuttosto il sentire in quelle pagine, parlare del proprio paese?
Naturalmente bisogna contestualizzare e vedere nella giusta luce il manoscritto, come fa notare l'altro convenuto, Gregorio Angelini, Soprintendente ai Beni Culturali, che sottolinea come anche questi memoriali, che possono definirsi essenzialmente di famiglia, rappresentino comunque un valido strumento di studio. L'importante è soffermarsi sui caratteri essenziali di questo tipo di scritture, che possono rendere conto di come determinati ceti sociali vedessero gli avvenimenti politici, culturali del tempo. L'importanza è data dal linguaggio, dai modi di porsi dinanzi alla vita del paese. È uno spaccato del paese, in questo caso specifico, della borghesia, ed in questo senso diventano importantissime. Ed anche sulle possibili inesattezze storiche, filologiche, non bisogna commettere l'errore di vedere il metodo di studio dell'epoca, e si parla per Domenico Coiro del XIX secolo, con gli occhi dello storico moderno.
La conclusione, che tale non è, perché è evidente che saranno necessari altri incontri per approfondire e rendere ancora più stimolante questo dibattito, può essere quella di Giulio Stolfi, presidente onorario del sodalizio organizzatore, che sottolinea come sia importantissimo, trovare in ogni paese, le testimonianze di un passato che può ancora dirci tanto. Ogni manifestazione del passato, pur se inserita nella macro-specificità di tutto il Meridione, è sempre un ulteriore tassello per la conoscenza della cultura, della tradizione, della specificità quindi, di ogni realtà locale.
Giovanni Albano

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