PIGNOLA reazioni all'aumento (02/2003)


PIGNOLA Anche a Pignola, fra chi si ferma ad acquistare un quotidiano, ma anche fra chi ha ascoltato la televisione, è difficile che parlando di politica, l'argomento non scivoli sull'aumento delle indennità che i consiglieri regionali hanno votato, e non si prende per buona la motivazione del provvedimento, cioè l'equipararsi alle altre regioni. Ed anche chi prende per buona la motivazione, non lo giustifica. E se il termometro della politica, lo dicono gli stessi politici, sono le persone, questo termometro, segna una temperatura abbastanza alta. A parte Franco Marino, che non esprime un giudizio in merito, affermando che prima «bisogna capire bene la situazione, e per fare questo è necessaria la massima trasparenza, quindi in questo momento un giudizio può essere affrettato», per il resto, è stato impossibile trovare un giudizio positivo. Per Rocco Carbone, pensionato di 70 anni, «questo provvedimento è quanto mai inopportuno, considerando il momento della regione, dove si sprecano soldi con queste disposizioni, quando non ci sono veri progetti di sviluppo del lavoro ed una vera programmazione economica». Per Rocco Smaldone, di 41 anni, bracciante agricolo, «è qualcosa che non mi trova assolutamente d'accordo, soprattutto se penso che ci sono persone che non percepiscono alcuno stipendio, mentre altri sono, nel vero senso della parola, da fame». Franco Uras, lavoratore dipendente di 39 anni, trova curioso come «mentre per questi consiglieri, bisogna "adeguarsi" ai paramentri di altre regioni, questo stesso principio sembra invece possa tranquillamente essere messo da parte per gli operai». Sferzante, ed ironico, il giudizio di un altro lavoratore dipendente, il trentatreenne Pasquale Aquino, che afferma: «credo che non rientri nel mandato elettorale la facoltà di aumento dello stipendio. Spero tuttavia, che in futuro, la facoltà di potersi aumentare la retribuzione sia estesa anche a tutti i lavoratori dipendenti». Conclude questo spaccato di giudizi popolari, A.G., studente, che ironicamente afferma che «sarà curioso, vedere questi stessi consiglieri, protestare, o diramare comunicati in cui esprimono solidarietà per dei lavoratori, magari sull'orlo del licenziamento. Ma forse il loro aumento di stipendio, servirà per creare un fondo di disoccupazione per quando questi stessi lavoratori, a cui non faranno mancare il loro sostegno, saranno licenziati…».
gio.alba.

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