RIFREDDO DI PIGNOLA — È nella gremita sala del Giubileo Hotel, allietati dalle note del complesso a plettro "Domenico Manfredi", di Avigliano, diretto da Rocchina Pace, che si è conclusa la tredicesima edizione del premio intitolato all'illustre medico pignolese Potito Petrone. È un evento che sempre più sta assumendo un ruolo rilevante nel panorama medico lucano, e che sta diventando ambito dai i neo-laureati che vedono in questo premio un ottimo viatico per l'inizio della propria professione.
È importante, dunque, sottolineare subito il nome della vincitrice. Il premio è stato assegnato alla Dottoressa Stefania Leoncino di Montescaglioso, laureata a Milano ed attualmente ancora nella città lombarda dove continua a perfezionare i propri studi. Inoltre, l'Assessore della sicurezza e della solidarietà sociale, Gennaro Straziuso, le ha anche consegnato un premio speciale.
Il suo lavoro tratta i danni subìti dal metabolismo cerebrale in seguito ad un trauma cranico. Il tutto tramite una innovativa microsonda, talmente miniaturizzata, da potersi inserire nel tessuto cerebrale interessato dal trauma, permettendone un accurato studio circa la modificazione del metabolismo cellulare e valutarne i disturbi che ne conseguono, analizzando, cioè, i problemi secondari che insorgono. La Dottoressa, non ha potuto non sottolineare come per proseguire i suoi studi su questa moderna tecnica, sia praticamente ‘costretta’ a rimanere a Milano, dove si sta procedendo alla sua sperimentazione. Delle menziosi sono state riservate alla Dottoressa Rossella Russo di Bernalda, laureata a Bologna, che ha presentato un lavoro trattante i nuovi metodi di cura della malattie cardio-vascolari, ed al Dottore Mario Rigante di Rionero, laureato a Roma con uno studio sul ciclo cellulare del carcinoma della laringe.
Il premio "Il Portale d'oro" è stato assegnato al prof. Girolamo Gagliardi, primario emerito di anestesia e rianimazione dell'Ospedale dei Pellegrini di Napoli, già presidente nazionale Aaroi, (Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani), che ha presentato una relazione dal titolo "Le emergenze e le urgenze sanitarie". Ha spiegato, nella sua esposizione, l'importanza di un intervento tempestivo sia per le emergenze che per le urgenze, dove con patologia molto gravi, l'unico discrimine è nell'immediatezza del pericolo di vita per il paziente, che è immediato solo per le emergenze. Il pronto intervento è una dunque una necessità e del "118" si sta parlando in questi giorni, in Basilicata, e la cui attivazione, ha dichiarato l'Assessore Straziuso in un incontro tenutosi lo scorso venerdì, avverrà nei primi mesi del 2003, anche se non a pieno andamento.
È un servizio questo, sottolinea Gagliardi, che non sempre in Italia funziona ai regimi ottimali. Anche, e soprattutto, per problemi economici: «Basti pensare che in Germania —ha affermato il professore— sono state le compagnie assicurative che hanno finanziato lo sviluppo di tale servizio, per far diminuire la mortalità dovuta ad un intempestivo intervento, mentre in Italia, l'aumento della mortalità dovuto a questo fattore, serve solo a far aumentare i premi di assicurazione».
La serata è stata anche l'occasione per la presentazione di un'altra importante relazione quella del direttore U.O. di cardiologia Utic al San Carlo, il Dottore Francesco Sisto: "La morte improvvisa: si può evitare?". La "morte improvvisa", dovuta ad un problema coronarico, nel novanta per cento dei casi provocato da un'aritmia, cioè una fibrillazione ventricolare, ma che può essere provocato anche da una tachicardia. «Bisogna ricordare —ha affermato Sisto— che questa è la prima causa di morte in Occidente, con un'incidenza annuale di un caso su mille individui e di addirittura 8 su mille considerando gli ultrasessantenni». Il Italia si sono registrati in un anno cinquantasette mila casi, allineandosi, fatalmente, alla media registrata in tutto l'Occidente.
«Il fattore tempo —ha continuato il dottore— in questi casi è fondamentale, perché pur riuscendo a salvare la vita del paziente, per ogni minuto trascorso le possibilità di danni irreversibili al cervello aumentano. Trascorsi dai quattro ai sei minuti, è quasi sicuramente irreversibile, trascorsi dieci minuti sopraggiunge la morte. Diventa quindi di fondamentale importanza defibrillare il prima possibile». Ed un aiuto in questo senso arriva considerando che in Italia, esiste una normativa che permette anche a personale non medico, ma che ha seguito specifici corsi di primo soccorso, di defibrillare chi dovesse rimanere vittima di questo tipo di problema.
La conclusione della serata è stata affidata all'Assessore Gennaro Straziuso che ha voluto rimarcare quello che è, e sarà sempre, l'atteggiamento del medico, che non è quello di chi si pone davanti al paziente solo dall'alto della sua scienza medica, ma soprattutto con umanità. Umanità nei rapporti che, ha ricordato l'assessore, insieme alla statura medica, era la principale caratteristica del Dottore Potito Petrone.
È dunque importante che un premio intitolato a questo grande uomo, vada ad un giovane che si accinge ad iniziare la sua professione, quasi a voler testimoniare un ideale trasmissione di valori ad un giovane medico, da un medico di ieri, che ancora oggi, sembra, possa fare e dare molto per la medicina.
Giovanni Albano
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